I laghi in fiore e gli oratori campestri della Valsesia (Lago d’Orta, oratori novaresi, Lago Maggiore – Piemonte)

Partenza alle ore 7.00 dall’autostazione di Bologna (pensilina n. 25) e alle 7.15 dal parcheggio della Certosa di Bologna (presso Largo Vittime dei Lager Nazisti) con pullman in direzione di Orta, un grazioso borgo sulla sponda orientale del Lago d’Orta, in Piemonte.

La storia della città di Orta è intimamente legata a quella del territorio del Lago d’Orta. Orta è sempre stato il centro principale della Comunità della Riviera di San Giulio, un autonomo consorzio di comuni esistito dal medioevo fino a metà Settecento. Orta conobbe un periodo di floridezza tra il XVI e il XVIII secolo quando si sviluppò l’artigianato locale del ferro battuto, grazie al quale si sono costruite innumerevoli esempi di notevole nota artistica. Inizieremo la giornata visitando con guida il centro di Orta caratterizzato da strette viuzze: la principale corre parallela alla riva del lago intersecandosi con alcune ripide vie che si allontanano dal lago portando verso il Sacro Monte. Al centro del paese si trova Piazza Motta, circondata su tre lati da edifici ben proporzionati allo spazio, per buona parte costituita da porticati.

Dopo il pranzo libero, ci imbarcheremo su una delle imbarcazioni dirette all’isola di San Giulio. Situata a circa 400 metri dalla riva, l’isola di San Giulio è l’unica isola del Lago d’Orta e ospita un piccolo centro abitato in cui gli edifici di maggiore rilevanza storica sono la Basilica di San Giulio e l’abbazia Mater Ecclesiae, costruita sulle rovine di un antico castello. La leggenda narra che quest’isola un tempo era uno scoglio abitato da serpi e terribili mostri, fino a quando nel 390 vi approdò San Giulio: il Santo fondò una chiesa, nella quale scelse poi di essere sepolto, e trasformò l’isola nel centro di evangelizzazione di tutta la regione. La chiesa, d’impianto romanico ma con numerosi rimaneggiamenti dei secoli successivi, fu edificata nel XII secolo ed è ricca di affreschi del XIV e XV secolo. Una volta tornati a Orta, raggiungeremo il Sacro Monte di Orta, la cui costruzione risale alla fine del ‘500. Venne realizzato su emulazione del Sacro Monte di Varallo e si inserisce nelle realtà sorte sulla spinta della controriforma per contrastare la presenza luterana. Le 20 cappelle che lo compongono raffigurano episodi della vita e dei miracoli di San Francesco d’Assisi.

Al termine delle visite trasferimento in pullman in hotel, check-in, cena e pernottamento.

Dopo la colazione in hotel, partiremo per esplorare i preziosi oratori disseminati nella provincia di Novara, lungo il corso del fiume Sesia.

La storia di questa porzione di territorio novarese rimane segnata dalle nobili famiglie e dei vescovi di Novara che influenzarono la vita economica, politica, religiosa ed sociale. Il controllo dell’episcopato di Novara si estese a macchia d’olio sul suo territorio, puntando soprattutto verso Nord, lungo il corso del fiume Sesia e fino al Lago d’Orta, sulla strada che da Novara portava oltralpe. Questo legame con il territorio, fondato su motivazioni di carattere religioso e di carattere strategico, produsse un’esplosione di piccole parrocchie e oratori per il controllo temporale e spirituale delle comunità locali. Raggiungeremo per primo il borgo di Carpignano Sesia che conserva al suo interno il nucleo antico di fortificazioni e di case che formavano il castello-ricetto medievale. Visiteremo la chiesa di San Pietro, risalente all’XI secolo. All’interno dell’antica costruzione, si conservano importanti affreschi romanici del XII secolo. Il catino dell’abside è interamente occupato dalla figura del Cristo Pantocratore, affiancato dalla Madonna e da San Giovanni Battista e altri affreschi gotici che risalgono al XV secolo. Ci trasferiremo quindi a Briona per visitare la Chiesa di Sant’Alessandro datata all’XI secolo. Il suo interno è copiosamente decorato da affreschi risalenti al Trecento e Quattrocento. Visiteremo anche l’Oratorio di San Bernardo (Sec. XIV – XV) con la volta a botte interamente ricoperta da un ciclo omogeneo di affreschi.

Dopo il pranzo presso trattoria tipica locale, raggiungeremo Cascina Cella e Cascina Orcetto dove, in piena campagna, visiteremo la Cella di Santa Maria del XII sec. che presenta al suo interno un catino absidale con affreschi quattrocenteschi, e l’Oratorio di S. Antonio Abate (Sec. XIV – XV) con affreschi quattrocenteschi che coprono l’intera superficie delle pareti originarie. Termineremo la giornata di visite con la Chiesa della Santissima Trinità a Momo , ricostruita e decorata nel XII – XIII secolo.

Al termine delle visite trasferimento in pullman in hotel, cena e pernottamento.

Dopo la colazione in hotel, check-out e carico dei bagagli sul pullman. Partiremo in direzione di Stresa, elegante località affacciata sul lago Maggiore.

La parte insulare del comune di Stresa comprende tre delle quattro Isole Borromee (Madre, Bella, Pescatori) che visiteremo con la navigazione sul Lago. Nel XIV secolo la famiglia Borromeo, potenti feudatari della zona compresa tra Milano e il Lago Maggiore, iniziarono la loro trasformazione. Vedremo l’isola dei Pescatori, l’unica abitata stabilmente, anche se da una piccola comunità, mentre le due isole “sorelle” sono ambite per i due splendidi palazzi e i relativi giardini, famosi in tutta Europa per la qualità del paesaggio e per la cura e la varietà delle architetture vegetali, composte da oltre 2000 varietà di specie differenti. Nell’Isola Madre è presente anche una numerosa fauna di volatili orientali, come pavoni bianchi, fagiani dorati e pappagalli, liberi nello splendido giardino. L’Isola Bella possiede invece un giardino che, abilmente progettato nei secoli, presenta fioriture multicolori per tutto l’anno, a rotazione tra le varie specie floreali (rose, orchidee, bulbose, magnolie, frutteti, azalee, gardenie, glicini). Nel 1632 Carlo III Borromeo iniziò la costruzione di un grandioso palazzo dedicato alla moglie, Isabella D’Adda, affidando i lavori al progettista milanese Angelo Crivelli. Oggi il palazzo ci mostra i suoi saloni e camere del piano nobile, realizzati dal XVII al XIX secolo, e nella parte inferiore le grotte, che tanto estasiarono Stendhal.

Al termine delle visite rientro a Bologna, previsto per le ore 20.30 circa.