Ragazzi in costume tribale.

Nell’immaginario comune, Papua Nuova Guinea è una meta associata a misteriose tribù, palme da cocco, mare color turchese… Ma non solo! Papua Nuova Guinea è un’esperienza unica e sorprendente, fatta di feste tradizionali, di etnie dalle caratteristiche uniche, di natura incontaminata. In poche parole, una destinazione agli antipodi del turismo di massa.

Un mondo dove i tempo si è fermato

Papua Nuova Guinea è la più grande isola del mondo dopo la Groenlandia. Attraversata da est a ovest da una catena montuosa, è in gran parte coperta da una giungla quasi impenetrabile, che si apre improvvisamente su altipiani aridi con vegetazione simile a quella della savana. Le zone basse sono costellate da acquitrini e paludi alluvionali alimentate da una fitta rete di fiumi, di cui il più importante è il Sepik.

Per la gioia degli antropologi, a Papua Nuova Guinea vivono ancora antichissime popolazioni indigene, stanziate in piccoli villaggi tra le foreste d’altura, di cui fino alla seconda metà del Novecento nessuno sapeva nulla. Ancora oggi molte tribù, pur avendo contatti con la civiltà moderna, continuano a vivere come i loro antenati cacciatori-raccoglitori del Paleolitico. I gruppi etnici indigeni sono centinaia; il più numeroso è rappresentato dai papuani, i cui antenati giunsero in Nuova Guinea decine di migliaia di anni fa. Il resto della popolazione è composta da austronesiani, i cui progenitori arrivarono meno di 4.000 anni fa dall’Oceania. Completano poi il mosaico di etnie le minoranze di cinesi, europei, australiani, filippini, indiani e cingalesi, di recente immigrazione.

Dai villaggi più remoti ai centri urbani, le usanze degli abitanti sono state mantenute in vita con passione, in elaborati rituali che accompagnano le ricorrenze, i matrimoni, i funerali e i riti di iniziazione. Particolarmente intensi e coinvolgenti le feste nazionali e i festival, che si susseguono in una programmazione annuale che va da luglio a novembre.

Da non perdere

Le città

  • Port Moresby (Nuova Guinea)
  • Lae (Nuova Guinea)
  • Madang (Nuova Guinea)
  • Arawa (Bougainville)

Eventi e festival tradizionali

  • Luglio: National Mask Festival & Warwagira, East New Britain
  • Agosto: Sepik River Crocodile & Arts Festival, East Sepik
  • Agosto: Mount Hagen Show, Western Highlands
  • Agosto: Enga Cultural Show, Enga
  • Settembre: Goroka Show, Eastern Highlands
  • Settembre: Hiri Moale Festival, Port Moresby, Capital District
  • Settembre: Frangipani Festival, East New Britain
  • Settembre: Madang Festival, Madang
  • Settembre: Malagan Festival, New Ireland
  • Settembre: Karkar Island Bilum Festival, Madang
  • Ottobre: Morobe Show, Lae, Morobe
  • Novembre: National Kenu & Kundu Festival, Milne Bay

Consulta il calendario annuale aggiornato

Siti patrimonio dell’UNESCO

  • Sito archeologico di Kuk Swamp (Western Highlands)

Parchi nazionali

  • Jimi (Ruti) Valley (Jiwaka)
  • Loroko (West New Britain)
  • Mc Adams (Morobe)
  • Mount Wilhelm (Chimbu)
  • Paga Hill (Capital District)
  • Variarata (Capital District)
  • Talele Island (West New Britain)

 

Cosa vedere

Ai primordi dell’agricoltura

Il sito archeologico di Kuk Swamp, negli Western Highlands (patrimonio dell’UNESCO), è un contesto unico per lo studio delle tecniche primordiali di bonifica e coltivazione. La Papua Nuova Guinea è infatti un osservatorio privilegiato, poiché nella regione le pratiche agricole si sono sviluppate indipendentemente dalle altre culture.

Le indagini archeologiche hanno rivelato una precoce attività di domesticazione di specie vegetali (tra cui il taro, un tubero amidaceo), risalente già a 10.000 anni fa. Nei millenni successivi la tecnica di gestione dell’ambiente agricolo venne poi affinata: il terreno veniva disboscato, drenato dall’acqua in eccesso mediante lo scavo di fossati, in alcuni punti il suolo veniva innalzato tramite un terrapieno e lì si coltivavano banane, canna da zucchero e igname; nelle vallecole di terreno umido tra i terrapieni si coltivava il taro.

Interessante anche notare come, insolitamente rispetto alle altre regioni del pianeta, non vi sia alcuna prova del normale legame tra l’avvento dell’agricoltura e la formazione delle civiltà cd. “complesse”, caratterizzate da centri urbani e strutturazione della comunità in classi.

I percorsi di trekking: una natura per intrepidi!

Le città di Papua Nuova Guinea non sono collegate da una rete uniforme di strade, per gli spostamenti si usano più frequentemente i voli interni. Esistono però magnifici percorsi per il trekking e le passeggiate, a diversi livelli di difficoltà, che vanno dall’escursione di poche ore ai cammini di più giorni in alta quota o nel cuore della giungla.

La pista di Kokoda è nota come uno dei trekking più spettacolari e impegnativi al mondo, da vivere come un vero e proprio pellegrinaggio. È un percorso di 96 chilometri, della durata di 8-10 giorni, che si snoda dal villaggio di Kokoda attraverso l’aspro terreno dei Monti Owen Stanley, fino alla stazione di Owers’ Corner. Il Kokoda trek è anche un percorso memoriale: sul suo tracciato si svolse infatti un importante episodio della Guerra del Pacifico in Nuova Guinea. Nel 1942 i reparti australiani a difesa di Port Moresby furono colpiti da un’offensiva giapponese diretta all’invasione del continente australe. Nonostante le durissime condizioni della guerra nella giungla, gli australiani (con l’aiuto americano) riuscirono a resistere, a fronte però di gravi perdite.

Nella regione delle Highlands, famosa per le sue alte montagne, il Mount Wilhelm (4.509 m), all’interno dell’omonimo Parco Nazionale, è uno degli obiettivi più noti tra gli alpinisti di Papua Nuova Guinea. L’area è dotata di un buon accesso stradale al villaggio di Kegsugl dalla città di Kundiawa e il Parco è attrezzato con rifugi per gli scalatori. Nonostante tutto, il Mount Wilhelm è tutt’altro che facile da scalare, e si raccomanda la presenza di una guida esperta.

Chi preferisce un trekking meno impegnativo nella giungla tropicale può optare per il Lark Force Wilderness Track, nell’East New Britain. È un percorso di 60 chilometri, percorribile in 4 giorni, su un sentiero considerato uno dei più accessibili di Papua Nuova Guinea, da Arabam al Tol Memorial (Tol Plantation). Il valore aggiunto del Lark Force Wilderness Track è nella possibilità, lungo il tragitto, di accamparsi nei villaggi, a Lamingi e ad Adler Bay, e di vivere la cultura locale, nonché di commemorare un doloroso evento della Guerra del Pacifico: il massacro di 160 soldati australiani della Lark Force fatti prigionieri dai giapponesi sbarcati a Rabaul, avvenuto il 4 febbraio del 1942 a Tol e Waitavalo Plantation.

Il paradiso del birdwatching

Varietà degli habitat e assenza di predatori fanno di Papua Nuova Guinea il luogo ideale per l’osservazione dell’avifauna selvatica, comprese le magnifiche specie endemiche della foresta pluviale tropicale: la paradisea di Raggi (Paradisaea raggiana), la paradisea dell’Arciduca Rodolfo (Paradisaea rudolphi) e il rarissimo uccello giardiniere degli Adelbert (Sericulus bakeri).

I birdwatcher navigati potranno studiare e fotografare una grande varietà di uccelli, dai passeriformi ai grandi casuari, e con un po’ di fortuna potranno immortalare anche il pitoui testanera (Pitohui dichrous) e l’ifrita di Kowald (Ifrita kowaldi), gli unici uccelli al mondo che per difendersi dai predatori usano le neurotossine. Non è però necessario andare tanto lontano per fare interessanti avvistamenti: solo nei dintorni di Port Moresby sono censite circa 400 specie.

I siti migliori per il birdwatching in Papua Nuova Guinea sono l’Ambua Lodge vicino a Tari (Hela), la Western Province, dove vive circa il 50% della popolazione di uccelli della regione e gli eco-tour organizzati dal Walindi Plantation Resort (West New Britain).

Il periodo migliore per l’avvistamento degli uccelli in Papua Nuova Guinea è la stagione secca, da giugno a ottobre.

Esperienze indimenticabili

I "Sing Sing", celebrazioni di canti e danze tribali

Papua Nuova Guinea
Goraka Show.

La vita delle tribù di Papua e Nuova Guinea è ricchissima di condivisione, incontri e celebrazioni rituali collettive, che prendono il nome (in pidgin) di “Sing Sing”. Ogni anno, da luglio a novembre il calendario delle festività tribali è ricco e articolato, e attira viaggiatori da tutto il mondo.

Tra i più sentiti, il Mount Hagen Show (Western Highlands, agosto) e il Goroka Show (Eastern Highlands, settembre), appuntamenti con musica, danze, costumi e “war paint” delle decine di tribù che partecipano agli eventi.

Calendario annuale delle festività tradizionali a Papua Nuova Guinea

Papua Nuova Guinea nel piatto

sago papua nuova ginea
Piadina di sago (East Sepik).

Il cibo caratteristico dell’alimentazione di Papua Nuova Guinea è il sago, un amido (fecola) estratto dal midollo di palma del genere Metroxylon, Cycas e Phoenix. È l’alimento base delle popolazioni di pianura della Nuova Guinea e dell’arcipelago delle Molucche, dove viene chiamato saksak e sagu. Viene cucinato e mangiato in varie forme: in palline, miscelato con acqua bollente per formare una pasta (tipo polenta), in forma di frittella o a formare prodotti analoghi al pane, alla piadina o ai biscotti. Aggiunto ad altri ingredienti va a comporre anche i dolci, come il budino di prugne e sago.

Sulla costa c’è presenza di pesce fresco, generalmente arrostito e servito con salse piccanti.

La frutta tropicale e abbondante e molto gustosa.

Pillole di storia

Il nome Papua Nuova Guinea riassume i due territori presenti nel Paese, la Papuasia e la Nuova Guinea Orientale. Il nome “Nuova Guinea” ha origine da un fraintendimento: l’esploratore spagnolo Íñigo Ortiz de Retes, infatti, scambiò gli autoctoni dell’isola per i neri della Guinea africana. Il nome “Papua” deriva invece dal termine malese “papuah”, che indica la caratteristica capigliatura crespa degli indigeni.

Papua Nuova Guinea comprende l’ex possedimento tedesco della Nuova Guinea – amministrato all’Australia dal 1914  – e dal territorio di Papua (o Papuasia), ex possedimento britannico, governato dall’Australia già dal 1906.

Già unificati dal punto di vista amministrativo nel 1949 sotto il nome di Papua e Nuova Guinea, i due territori avevano ottennero la piena indipendenza nel 1973 (resa effettiva poi solo nel 1975). La stabilità della regione venne però subito messa in crisi dal movimento secessionista dell’isola di Bougainville, che proseguì la sua azione fino a tutti gli anni Novanta guidato dal Bougainville Revolutionary Army (BRA). Tra gli anni Settanta e Novanta alla guida di Papua Nuova Guinea si sono succeduti premier, partiti e governi, senza che nessuno riuscisse concretamente a risolvere i problemi – di natura sociale ed economica – del Paese, e l’instabilità che ne è derivata lo ha gettato in un clima generale di insicurezza, da cui ancora fatica a risollevarsi.

In rapporto alle dimensioni di molte altre isole-Stato del Pacifico, Papua Nuova Guinea è molto vasta, ma parallelamente più povera, sottosviluppata e soggetta a colpi di Stato, devastata dal flagello dell’HIV e dalla corruzione.

A chi consigliamo il viaggio

Papua Nuova Guinea è una destinazione per esperti.

Viaggiare in Papua Nuova Guinea è attualmente sconsigliato dal Ministero degli Esteri Italiano se non per casi di necessità.

Chi volesse avventurarsi in questo magnifico territorio deve prendere le precauzioni che suggeriscono esperienza e buon senso quando si entra in contatto con una natura selvaggia e con culture di tipo tribale, quasi totalmente estranee al nostro mondo. È assolutamente necessario ascoltare attentamente tutto quello che guide ed esperti suggeriscono, facendo subito domande e chiarendo il più possibile ogni dubbio. Se sulle cartine o sui documenti di viaggio sono presenti consigli sulla sicurezza, leggerli con attenzione. Raccomandiamo inoltre di non girare mai soli (soprattutto di notte), avendo cura di informare sempre qualcuno su dove si va.

Avventurose letture per viaggiatori in poltrona

  • Cronaca di una viaggiatrice solitaria. Nel cuore della Papua Nuova Guinea, di Kira Salak (FBE, 2006)

Informazioni utili

Documenti necessari per passeggeri italiani

Per i passeggeri italiani in viaggio nella Papua Nuova Guinea occorre il passaporto con una validità di almeno 6 mesi dalla data prevista per l’ingresso nel paese, più il visto turistico (valido 60 giorni).

I cittadini italiani non hanno bisogno di richiedere un visto turistico prima della partenza per recarsi in Papua Nuova Guinea fino a 60 giorni. Possono ottenere il visto all’arrivo all’aeroporto di Port Moresby (singolo ingresso), pagando la tassa sul momento. Coloro che entrano nel paese da un’altra frontiera devono invece richiederlo prima della partenza all’ambasciata australiana a Roma, che rilascia visti per la Papua Nuova Guinea.

Vaccinazioni e situazione sanitaria

Nessuna vaccinazione richiesta.

L’assistenza medica in Papua Nuova Guinea, inclusa la capitale, è molto limitata e quasi inesistente nelle zone rurali.

Alcune malattie sono frequenti ed endemiche nel Paese, come il colera che continua a essere presente su tutto il territorio, compresi il Distretto Nazionale della capitale Port Moresby e la Provincia Centrale, la dissenteria e l’influenza stagionale.
Si raccomanda pertanto, a coloro che dovessero recarsi nel Paese, di adottare misure preventive del caso, consultando il proprio medico di fiducia o la ASL di riferimento.

Sono presenti inoltre numerose malattie tropicali: dengue, encefalite giapponese, elefantiasi. Si segnala, inoltre, che a partire dal 2014 vi è stato un ritorno diffuso del morbillo.
Le malattie infettive (inclusa la tubercolosi, il tifo e l’epatite A e B) sono comuni.

Sono stati riscontrati nel Paese sporadici casi di zika virus, malattia virale trasmessa dalla zanzara Aedes aegypti, responsabile anche della dengue e della chikunguya. Si consiglia di adottare, durante la permanenza nel Paese, misure preventive contro le punture di zanzara indicate alle Informazioni Generali – Misure preventive contro malattie trasmesse da punture di zanzara e Zika Virus.

Serpenti velenosi il cui morso può essere mortale sono comuni in Papua Nuova Guinea e spesso gli ospedali locali non hanno a disposizione scorte di antidoto.

La malaria è endemica nelle campagne. Si registrano con una certa regolarità casi di dengue, sia nelle città che nelle campagne.

In passato, sono stati segnalati focolai d’influenza aviaria (virus H5N1). Le Autorità sanitarie locali, coadiuvate da quelle thailandesi, hanno adottato misure e controlli necessari contro il diffondersi dell’epidemia, in particolare nelle zone interessate. Per maggiori informazioni si prega di consultare l’approfondimento Salute in viaggio-Malattie del viaggiatore-Influenza aviaria.
Dall’ottobre 2015 si sono registrati alcuni casi di Poliovirus di tipo 1. L’OMS raccomanda ai viaggiatori verso le aree colpite da Poliovirus di vaccinarsi con una schedula completa.

Si raccomanda di:

– effettuare, previo parere medico, le vaccinazioni contro: tubercolosi, epatite B e tifo;

– bere solo acqua e bibite in bottiglia senza aggiunta di ghiaccio, di non mangiare cibo crudo e carne macinata e di lavare e disinfettare sempre frutta e verdura prima del consumo.

– consumare carne e uova di volatili solo se ben cotte e di evitare ogni forma di contatto diretto con volatili e pollame.

– stipulare prima della partenza una polizza assicurativa che preveda la copertura delle spese mediche e l’eventuale rimpatrio aereo sanitario (o il trasferimento in altro Paese) del paziente. Le strutture medico ospedaliere pubbliche sono ancora fortemente carenti. Le strutture sanitarie private, pur essendo di livello più alto rispetto a quelle pubbliche, non sono comunque in grado di effettuare interventi complessi.

– portare con sé particolari o importanti medicinali personali che potrebbero non essere reperibili in loco.

– contattare immediatamente un medico se si ha la febbre o la diarrea per accertarne la causa e avviare immediatamente la cura.

– consultarsi con operatori del settore sulle necessarie precauzione da adottare in caso di balneazione, per evitare punture da medusa e altri animali marini, che possono essere pericolose.

Fuso orario

+ 9 ore (ottobre – marzo in Italia), + 8 ore (aprile – ottobre, ora legale in Italia).

Quando andare

Il Paese si trova nella zona equatoriale/tropicale. Da dicembre a maggio: stagione delle piogge; da maggio ad ottobre: stagione secca. Le temperature medie sono tra i 29 gradi ed i 34 gradi sulla costa, e tra i 20 gradi ed i 25 gradi nelle Highlands di giorno, con minime anche molto fredde la notte.

Moneta

Kina (PGK). Un kina è diviso in 100 toea (si legge toia). Più del 75% della popolazione non partecipa all’economia di mercato.

Lingua

Inglese (soprattutto negli uffici e in ambito commerciale), tok pisin (pidgin inglese melanesiano) nelle Highlands e in alcune città, hiri motu sulla costa. Vengono, inoltre, utilizzate oltre 800 lingue locali. La Papua Nuova Guinea è il paese con la più alta diversità di idiomi al mondo, a causa dei limitatissimi mezzi di comunicazione.

Religione

Maggioranza cristiana (90%), anche se sono ancora fortemente radicate le credenze ancestrali a matrice animista.

Telefono

Prefisso per l’Italia: 0539
Prefisso dall’Italia: 00675. Non esistono prefissi per le diverse città.
L’operatore di telefonia fissa statale è Telikom. Per la telefonia mobile esistono al momento due operatori, Bmobile (statale) e Digicel (privato). Bmobile ha una copertura limitata alle città principali, mentre Digicel copre anche molti villaggi. Al momento però, i telefoni Digicel non possono collegarsi a quelli Telikom e Bmobile. Solo con Digicel è possibile ricevere SMS dall’Italia (ma non viceversa). Non è possibile utilizzare telefonini italiani, in mancanza di accordi di roaming con la Papua Nuova Guinea.

Come muoversi

Patente: italiana, valida per 3 mesi. Trascorso il suddetto periodo è necessario convertirla in una patente della Papua Nuova Guinea.
Le condizioni delle strade, sia in città che fuori, non sono buone. Si consiglia l’uso di macchine a 4 ruote motrici. Non esiste una rete stradale sviluppata, a causa del terreno montuoso e della fitta giungla all’interno del paese, per cui la maggior parte degli spostamenti avverrà in aereo.

Elettricità

Tensione: 240 V
Frequenza: 50 Hz
Tipi di prese: I.

Ultimo aggiornamento: 27 marzo 2020. Per ulteriori informazioni e aggiornamenti consultare sempre il sito Viaggiare Sicuri.

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