Il Madagascar è la quarta isola più grande del mondo: è la terra dei lemuri, una specie di scimmia endemica del territorio, ed è l’habitat perfetto per le megattere, che toccano le coste malgasce durante la migrazione. I giganteschi baobab, la foresta pluviale e il deserto sono poi i luoghi perfetti per escursioni e immersioni: un vero paradiso per gli amanti della vita all’aria aperta e del turismo attivo.
Il Madagascar è noto anche come “l’isola rossa” dalla laterite rossa che, a seguito del normale processo di erosione e disboscamento, affiora e colora di rosso gli altopiani malgasci.
Un’isola piena di tesori
Il Madagascar è un’isola unica, che non smette mai di sorprendere e stupire. In anni recenti il turismo è stato fortemente sostenuto e sono state create numerose zone protette, per permettere la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale e in particolare delle specie animali e vegetali dell’isola, uniche al mondo, che coprono il 5% di tutte le specie del pianeta e sono minacciate dal cambiamento climatico e dalla pressione demografica. I villaggi di pescatori sulle coste sono estremante caratteristici, e riforniscono di eccellente pesce fresco tutti i mercati locali dell’isola.
Oltre al relax sulle meravigliose spiagge, che si sviluppano sui 5.000 chilometri di costa del Madagascar, il viaggiatore potrà trovare interessanti occasioni per praticare sport, con numerose attività come il surf e il kitesurf, le immersioni, i sentieri per trekking e mountain bike, l’arrampicata.
Nelle città, oltre allo straordinario patrimonio culturale locale, è possibile trovare le tracce monumentali delle antiche fortificazioni francesi o curiosi musei, visitando i quali è possibile mettere in luce e approfondire i complessi aspetti del Paese.
Cultura e cucina malgascia
La popolazione malgascia abita per lo più nelle campagne, e nasce dall’incontro di Asia e Africa e da ondate successive di migranti provenienti da vari angoli dell’Oceano Indiano. La prima lingua del Madagascar è il malgascio, ma la popolazione parla anche il francese, relitto del passato coloniale.
La fusione di tante componenti e influenze etniche, combinata a ingredienti freschissimi, naturali e di alta qualità, ha prodotto una cucina di grande interesse, che unisce pietanze tradizionali all’influsso coloniale. Ad Antanananarivo, capitale gastronomica dell’isola, si può assaggiare la carne di zebù, succulenta e tenera come la carne di manzo, la piccantezza e l’aroma unico delle spezie e la frutta tropicale maturata al sole, che si può acquistare in strada e gustare fresca.
Da non perdere
Le città
Antananarivo
Ambalavao
Mahajanga
Antsiranana
Morondava
I villaggi
Toliara
Anakao
Ramena
I musei e i siti culturali:
Museo della fotografia (Antananarivo)
Museo dei pirati (Antananarivo)
Palazzo di Andafiavaratra (Antananarivo)
Collina reale di Ambohimanga (patrimonio dell’UNESCO)
Le isole
Nosy Be
Nosy Boraha (Île Sainte-Marie)
I siti naturalistici patrimonio dell’UNESCO
Riserva naturale integrale Tsingy di Bemaraha
Parco Nazionale di Andohahela
Parco del Massiccio di Andringitra
Parco Nazionale di Zahamena
Parco Nazionale di Ranomafana
Parco Nazionale di Masoala
Parco Nazionale del Massiccio del Marojejy
Cosa vedere
Alla scoperta della natura e dei paesaggi da cartolina
Le escursioni e il trekking sono attività molto praticate, perché uniscono il piacere dello sport alla gioia della scoperta. In tutti i distretti dell’isola sono presenti percorsi e sentieri che permettono l’esplorazione dei dintorni. Ancora più entusiasmanti i tracciati immersi nella natura all’interno dei parchi nazionali, dove è possibile avvistare le numerose varietà dei lemuri e la fauna selvatica locale.
Imperdibile è la camminata nell’Allée des Baobabs, un lungo viale bordato da enormi alberi di baobab. La sera, la luce del crepuscolo tinge il paesaggio di effetti cromatici speciali, che regalano scatti indimenticabili: non a caso è il sito più fotografato dell’intera isola!
Due siti patrimonio dell’UNESCO
Nell’isola sono presenti 8 siti patrimonio dell’UNESCO. Tra questi, di particolare interesse sono la Riserva Naturale Integrale Tsingy di Bemaraha e la collina reale di Ambohimanga.
La la riserva di Bemaraha è caratterizzata da paesaggi carsici e altipiani calcarei, tagliati in impressionanti picchi (tsingy) e dallo spettacolare canyon del fiume Manambolo. L’incredibile spettacolo del parco, con la sua foresta di pietra e blocchi calcarei, forma maestosi dedali, tutti da esplorare. All’interno dell’area protetta sono presenti diverse tipologie di percorsi a difficoltà crescente, per poter venire incontro a tutti coloro che vogliono esplorare i picchi, le foreste, i laghi e le paludi di mangrovie, habitat di rari e minacciati lemuri, rettili e uccelli.
Sulla collina di Ambohimanga (“collina blu” in malgascio) sorge un villaggio fortificato e le sepolture di alcuni membri della famiglia reale deiMerina, il gruppo etnico che unì politicamente gran parte dell’isola del Madagascar in una sola nazione. Si tratta di un sito archeologico di importanza fondamentale e di luogo sacro per la popolazione locale, legato a un forte sentimento di identità nazionale.
Spiagge paradisiache ma non solo
Diego Suarez (Antsiranana) è la città più importante del nord del Madagascar, e offre un’ampia scelta di attività sia in mare sia sulla terraferma. Il paesaggio è incredibilmente affascinante, e spazia dai massicci montuosi alle spiagge. All’interno della città è ancora possibile vedere le testimonianze architettoniche della colonizzazione francese, come le rovine delle fortificazioni.
Grazie alla sua sabbia bianca, al mare cristallino e ai pittoreschi villaggi di pescatori, la spiaggia di Ramena è una delle più belle e celebri del mondo. Il mare, di un intenso colore che varia dallo smeraldo al turchese, ha acque calme e balneabili e un fondale poco profondo. Nella regione di Ramena si trova la riserva speciale dell’Ankarana, un’area naturale protetta in cui è possibile avvistare lemuri, pipistrelli e coccodrilli.
La più dolce delle spezie
In giugno, le colline nel nord-est del Madagascar si riempiono dell’odore della vaniglia, la seconda spezia più cara al mondo, di cui sull’isola ha luogo l’80% della produzione mondiale. Pur non essendo originaria del Madagascar, ma del Messico, la vaniglia è stata introdotta nel 1880 in particolare nell’isola di Nosy Be e nelle regioni orientali dell’isola, soprattutto in quelle di Antalaha e di Sambava, le più adatte adatte alla sua coltivazione per il clima tropicale e umido.
Il periodo della raccolta è giugno, il processo della preparazione al raccolto è molto complesso e mobilita moltissima manodopera; nonostante infatti la concorrenza di altri paesi tropicali come l’Indonesia e il Kerala in India, il Madagascar mantiene un ruolo di primo piano nell’esportazione mondiale.
Esperienze indimenticabili
Whale whatching in Madagascar
Osservare in natura le megattere è un’esperienza indimenticabile. A partire da giugno è possibile vedere la loro danza, fatta di spettacolari salti, nelle acque al nord del Madagascar. A giugno inizia il periodo degli accoppiamenti, e i grossi cetacei si ritrovano in queste acque protette per eseguire i loro rituali amorosi.
Il whale whatchingin Madagascar fa parte di un programma di turismo ecosostenibile, strutturato in modo da permettere l’osservazione degli animali senza creare loro disturbo, soprattutto nel periodo cruciale dell’accoppiamento. È possibile avvistare le balene anche dalla costa, ma è raggiungendo in barca il mare aperto che si può godere al meglio dell’esperienza di osservazione della fauna marina, poiché l’innata curiosità delle megattere le fa avvicinare senza paura alle imbarcazioni e all’uomo.
I simpatici lemuri, endemici del Madagascar
Vedere i lemuri in natura è un must per la maggior parte dei viaggiatori in Madagascar, l’unico luogo in cui questi graziosi animaletti sono presenti.
I lemuri, con le loro quasi 100 specie, sono presenti in molti parchi e riserve naturali, ma l’area di Andasibe è probabilmente una delle migliori, perché oltre a ospitare una mezza dozzina di specie di lemuri, tra cui il “lamentoso” indri, comprende il Parco Nazionale di Andasibe-Mantadia ed eccellenti riserve gestite dalle comunità locali.
Madagascar nel piatto
La specialità di un’isola circondata da un mare pescoso è ovviamente il pesce, che viene pescato e servito fresco: il modo migliore di gustarlo è godendosi il tramonto sul mare, durante una romantica cena in spiaggia.
La cucina tipica, che riflette l’influenza delle tradizioni gastronomiche del Sud-est asiatico, dell’Africa, dell’India e della Cina, oltre a quella francese, utilizza aromi e condimenti quali il latte di cocco, la vaniglia e i chiodi di garofano, con un esito insolito e sfizioso. Oltre al pesce, la cucina malgascia utilizza con grande creatività un altro alimento fondamentale, ossia il riso, coltivato in abbondanza sull’isola e consumato durante tutti i pasti del giorno, spesso come accompagnamento al laoka, ossia un la pietanza principale di carne o pesce con verdure.
La romazava, il piatto “nazionale”, è uno stufato di carne di zebù (o di manzo), servito con riso e brodo insaporito con pomodoro, cipolla, ginseng e brède mafana, una pianta aromatica malgascia. Altre specialità da provare sono l’henakisoa ravitoto sy, carne di maiale (henakisoa) stufata e saltata in padella insieme ad aglio e foglie di manioca (ravitoto) e servita con riso al cocco o bianco, l’henakisoa amalona sy, carne di maiale e anguilla, la zuppa di verdura lasopy, con carote, patate, pomodori, fagiolini, rape e cipollotti, lessati e passati, il lasary votabia, noto anche come rougail, una dadolata di pomodori, cipolla e prezzemolo, condita con succo di limone locale, e l’achards, mango o limone sottaceto usato come condimento.
I pasti terminano mangiando frutta tropicale, naturale e dal sapore intensissimo, come mango, mangostano, litchi e molte altre varietà.
Pillole di storia
L’isola del Madagascar era in origine una parte dell’Africa (nel supercontinente di Gondwana), che milioni di anni fa si è separata generando un ecosistema unico, per paesaggio e biodiversità.
I primi abitanti giunsero probabilmente dall’Indonesia e dalla Malaysia attraversando l’Oceano Indiano su canoe a bilanciere, e colonizzarono le Comore e il Madagascar. Seguirono gruppi di origine bantu provenienti dall’Africa. Intorno al X-XI secolo gli Arabi iniziarono a commerciare lungo le coste dell’isola: si trattava per lo più di commercianti di schiavi, interessati alle popolazioni costiere del Madagascar. Nel 1500 l’isola venne scoperta dagli europei (i portoghesi di Diogo Dias), che però non riuscirono a creare insediamenti stabili per via dell’ostilità delle tribù malgasce.
Proprio perché rimasto fuori dal controllo delle potenze europee, nel XVII secolo il Madagascar divenne rifugio dei pirati che assaltavano le navi mercantili che navigavano fra Europa e India, tanto che l’isola di Sainte-Marie divenne l’equivalente di Tortuga nell’Oceano Indiano. Un secolo dopo, gli europei crearono insediamenti sfruttando quelli dei pirati e giunsero finalmente in modo stabile sull’isola. La crescita della richiesta di schiavi portò ricchezza al paese, e si cominciarono a fondare i primi regni malgasci, tra cui il regno di Merina sull’altopiano centrale, il cui sovrano Andrianampoinimerina alla fine del XVIII secolo riuscì a unificare i popoli del centro del Madagascar sotto la propria corona.
Nel 1895 il Madagascar divenne una colonia francese, e come tale fu coinvolto nei due conflitti mondiali. Nel secondo dopoguerra, a seguito della diffusione dei movimenti nazionalisti, in Madagascar nacque ufficialmente la repubblica del Madagascar (1958), che nel 1960 divenne indipendente dalla Francia.
A chi consigliamo il viaggio
La grande isola del Madagascar ha moltissimo da offrire, e appagherà quasi tutte le aspettative. I suoi straordinari paesaggi naturali permetteranno sia di godersi la classica vacanza relax sulle spiagge, con la possibilità di praticare surf o snorkeling, sia di andare alla scoperta dei parchi e delle riserve naturali, habitat di numerose specie di animali, tra cui i simpaticissimi lemuri, scimmie che vivono esclusivamente sull’isola.
Insolite letture per viaggiatori in poltrona
Io e i lemuri. Una spedizione in Madagascar, di Gerald Durrell (Adelphi)
La camicia di Hanta (viaggio in Madagascar), di Aldo Busi (Mondadori)
Madagascar. Storie della terra in mezzo al mare, di Ian Malcom (Tranchida)
Alla ricerca dell’anima musicale del Madagascar
Songs for Madagascar, di Cesar Paes (Documentario, Madagascar, 2016)
Informazioni utili
Documenti necessari per passeggeri italiani
Per entrare in Madagascar è necessario il passaporto, con validità residua di almeno 6 mesi al momento dell’ingresso nel Paese. È inoltre necessario il visto d’ingresso, che consente fino a 90 giorni di permanenza. Il visto viene rilasciato direttamente in aeroporto al momento dell’ingresso, dietro pagamento previsto dalla normativa locale. La domanda di visto turistico si fa online attraverso il sito https://evisamada.gov.mg.
Vaccinazioni e situazione sanitaria
Nessuna vaccinazione richiesta.
L’approvvigionamento di medicinali non presenta in genere problemi particolari ad Antananarivo, mentre può essere difficoltoso nel resto del Paese.
Si raccomanda di:
– bere solo acqua e bibite in bottiglia senza aggiunta di ghiaccio, di non mangiare cibo crudo e carne macinata e di lavare e disinfettare sempre frutta e verdura prima del consumo.
– stipulare prima della partenza una polizza assicurativa che preveda la copertura delle spese mediche e l’eventuale rimpatrio aereo sanitario (o il trasferimento in altro Paese) del paziente. Le strutture medico ospedaliere pubbliche sono ancora fortemente carenti. Le strutture sanitarie private, pur essendo di livello più alto rispetto a quelle pubbliche, non sono comunque in grado di effettuare interventi complessi.
– portare con sé particolari o importanti medicinali personali che potrebbero non essere reperibili in loco.
Fuso orario
+ 2 ore rispetto all’Italia, + 1 ora quando in Italia vige l’ora legale.
Quando andare
Nel Paese sono presenti due stagioni: una secca, che va da maggio a settembre ed una piovosa e calda, che va da ottobre ad aprile. Nei mesi di gennaio e febbraio, il Paese può essere soggetto a tempeste tropicali. Il clima della capitale, Antananarivo, è generalmente secco e salubre; la città è comunque esposta al fenomeno dei cicloni.
Moneta
Ariary.
Lingua
Francese e malgascio. Il francese è diffuso nelle città principali, meno nelle aree rurali.
Religione
Maggioranza cristiana cattolica; è presente anche una minoranza musulmana. Molto diffuse sono ancora le religioni e le credenze tradizionali.
Telefono
Prefisso per l’Italia: 00139
Prefisso dall’Italia: 00261
Il sistema GSM 900 è utilizzato nel Paese ma le zone coperte sono molto limitate.
Come muoversi
Per guidare in Madagascar è sufficiente la patente italiana, anche se la patente internazionale è consigliata.
Il trasporto pubblico è in genere scarsamente efficiente, e la rete stradale è in condizioni precarie.
Elettricità
Tensione: 127/220 V
Frequenza: 50 Hz
Tipi di prese: C, D, E, J e K.
Ultimo aggiornamento: 24 marzo 2020. Per ulteriori informazioni e aggiornamenti consultare sempre il sito Viaggiare Sicuri.
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