Ancora stentiamo a immaginare le Filippine come una destinazione di viaggio, eppure… nella moltitudine di isole che formano il suo arcipelago troveremmo metropoli brulicanti di vita, splendenti risaie color smeraldo, allegri e coloratissimi bus (jeepney), vulcani attivi, rigogliose foreste e spiagge che non temono il confronto coi più noti paradisi tropicali.
Parola d’ordine: island hopping!
Con oltre 7.000 isole tropicali tra cui scegliere, le Filippine sono in grado di accontentare ogni appassionato di spiagge e mare. Ci sono isole per tutti i gusti: dalle ormai celebri distese bianche di Boracay, la perla delle Filippine, agli isolotti vulcanici come Camiguin, che nascondono lagune nascoste, alle grandi e tentacolari isole di Luzon e Mindanao, in cui sorgono le città principali dell’arcipelago.
Gli amanti di immersioni e avvistamenti subacquei potranno puntare direttamente sulla provincia di Cebu, dove a Oslob si vedono da vicinissimo gli squali balena, giganti gentili del mare nel loro habitat naturale. Ai viaggiatori più avventurosi basterà scegliere di campeggiare su un tratto di costa inesplorata a Palawan per sentirsi Robinson Crusoe.
Un mondo a parte nel Sud-est asiatico
Le Filippine, geograficamente parte del Sud-est dell’Asia, sono in realtà un mondo a parte. Storicamente infatti hanno molto più in comune con la vecchia Europa che con il caotico mondo asiatico, per via dei tre secoli e mezzo di dominazione spagnola (dal 1565 al 1898: il nome stesso fu imposto all’arcipelago dall’esploratore spagnolo Ruy López de Villalobos in onore di Filippo II di Spagna) che hanno portato come conseguenza il cattolicesimo nella maggioranza dei fedeli, le sentite ed esuberanti celebrazioni religiose e le solenni architetture delle chiese.
Anche lo stile di vita e il linguaggio tradiscono la presenza spagnola, che a fatica la pervasiva cultura anglosassone cerca di coprire. Nonostante però tutte queste influenze esterne, i filippini rimangono un popolo unico, accogliente, caloroso e ottimista, capace di stregare il viaggiatore più di qualsiasi altra attrazione.
Grandi spazi per il turismo attivo
L’arcipelago delle Filippine, entrato nei cataloghi di viaggi per la bellezza delle spiagge, è il luogo ideale anche per le attività all’aria aperta e gli sport acquatici. I surfisti troveranno nei 27 chilometri del litorale di Siargao molti banchi (reef) in grado di generare onde di eccellente qualità, i subacquei incontreranno, nel Parco Marino Tubbataha Reefs (patrimonio dell’UNESCO) alcune delle barriere coralline più belle del mondo, con una varietà senza precedenti di creature marine. Il nord di Palawan è perfetto per il kayak, Boracay e Pagudpud sono destinazioni ideali per il kiteboarding.
Per chi vuole rimanere con i pedi per terra, il trekking può essere praticato praticamente ovunque, ancora meglio nella splendida cornice montagnosa dei terrazzamenti agricoli di Banaue nella Cordigliera filippina (patrimonio dell’UNESCO).
… E se per caso si è interrotti nel proprio itinerario da una pioggia monsonica? Niente paura: nelle Filippine è facile cambiare programma, e magari migrare verso climi più favorevoli. I collegamenti interni sono economici e ben organizzati, e consentono di far fronte agevolmente ai capricci del clima tropicale.
Da non perdere
Le città
Manila
Davao
Cebu
Puerto Princeza
Iloilo
Baguio
Quezon
Siti culturali patrimonio dell’UNESCO
Città storica di Vigan
Chiesa di San Agustín a Manila
Chiesa di Nuestra Señora de la Asunción a Santa Maria
Chiesa di San Agustín a Paoay
Chiesa di Santo Tomás de Villanueva a Miagao
Terrazzamenti di Banaue nella Cordigliera filippina
I musei (Manila)
Museo Filipino
Museo San Agustín
Rizal Shrine
Museo Nazionale delle Filippine
Museo Nazionale di Storia Naturale
Museo Nazionale di antropologia
Parchi e aree di interesse naturalistico
Parco marino di Tubbataha Reef (patrimonio dell’UNESCO)
Parco nazionale del fiume sotterraneo di Puerto Princesa (patrimonio dell’UNESCO)
Santuario naturale della catena del Monte Hamiguitan (patrimonio dell’UNESCO)
Santuario del Tarsier di Bohol
Olango Island Wildlife Sanctuary
Cosa vedere
Il patrimonio architettonico della capitale Manila
Una passeggiata nella vitale e popolosa capitale delle Filippine, affacciata su una baia dell’isola di Luzon, porta il viaggiatore a contatto con stili architettonici diversi, che vanno dall’architettura coloniale spagnola ai modernissimi grattacieli. Nel cuore del centro antico di Manila sorge Intramuros, la città murata di epoca coloniale cinta da mura, in cui sorgono la chiesa barocca di San Agustín (patrimonio dell’UNESCO insieme ad altre tre chiese barocche delle Filippine), costruita dai frati agostiniani nel 1571 dopo la fondazione della città da parte del governatore spagnolo Miguel López de Legazpi, e Forte Santiago, storica cittadella ed ex carcere militare.
Fulcro del dominio coloniale nell’unica ex colonia spagnola dell’Asia, Intramuros è una ricchissima meta storico-culturale: dopo essere stata danneggiata durante la Seconda guerra mondiale, è stata fedelmente restaurata e offre una pausa di silenzio dal caos dei quartieri moderni di Manila. Attraverso le strade ricche di verde, su cui si affacciano eleganti edifici residenziali in stile coloniale, si giunge al Forte Santiago, fortezza militare spagnola (utilizzata anche dagli americani durante il conflitto mondiale) e storico carcere in cui fu, tra gli altri, imprigionato e fucilato José Rizal, intellettuale e rivoluzionario, eroe nazionale dell’indipendenza filippina. Oltre alla magnifica chiesa di San Agustín, che tra l’altro è l’unico edificio rimasto intatto dopo la sanguinosa battaglia di Manila nella Seconda guerra mondiale, a Intramuros è presente Casa Manila, casa-museo sulla vita della colonia spagnola delle Filippine.
Vigan, tra tradizioni cinesi ed europee
Nella regione di Ilocos sulla costa occidentale dell’isola di Luzon, affacciata sul Mar Cinese Meridionale, sorge Vigan, l’esempio meglio conservato di città coloniale spagnola dell’Asia, celebre per le vie acciottolate e la particolare architettura in cui si mischiano elementi asiatici ed europei (patrimonio dell’UNESCO). Prima della conquista spagnola Vigan era infatti un insediamento di mercanti della provincia cinese del Fujian, che ne costituirono costantemente l’élite commerciale.
Nelle residenze storiche di Vigan quindi, tra gli elementi tipici dell’architettura coloniale spagnola (comuni anche in Sudamerica) come le ariose verande, i cortili interni fioriti e i balconi in ferro battuto, fanno capolino dettagli caratteristici dell’Asia, come i mobili in legno scuro, i pavimenti lucidati e le porte scorrevoli in capiz, una conchiglia tipica dei mari filippini le cui valve traslucide sono utilizzate – al posto del vetro – per produrre bicchieri ed elementi decorativi come lampadari, paralumi, vassoi, finestre e porte.
Nella maggior parte dei palazzi tradizionali di Vigan il piano terra ha pareti in pietra, ed è rigorosamente utilizzato come deposito delle merci e/o ambiente di lavoro, mentre il primo piano in legno, dotato di un ampio e arioso soggiorno, è destinato all’abitazione. Due residenze storiche meritano una visita: la Quema House, con i suoi arredi e decorazioni originali, e la Syquia Mansion, ex luogo di villeggiatura del presidente filippino Elpidio Quirino.
Gli straordinari ospiti dei santuari naturalistici
Osservare la fauna selvatica nel suo ambiente naturale è una delle emozioni più ricercate dagli appassionati degli animali. Quando poi i progetti di salvaguardia sono condotti in modo sostenibile e proficuo, come accade nel Santuario del Tarsio di Bohol, è ancora meglio! Il tarsio delle Filippine è uno dei primati più piccoli del mondo, una minuscola scimmietta con un corpicino di 10 centimentri, una lunga coda e due grandissimi occhi color ambra. In realtà questo insettivoro notturno, diffuso in diverse isole tropicali del Sud-est asiatico, è una antichissima “proscimmia”, come il lemure, e la sua sopravvivenza è fortemente legata alla presenza di grandi foreste e all’equilibrio degli ecosistemi di cui fa parte. Grazie alla Tarsier Foundation, questi piccoli primati sono studiati e osservabili allo stato semi-selvaggio, e grazie ai proventi delle visite, il centro può finanziare gli studi scientifici e i progetti di conservazione e salvaguardia di questa specie a costante rischio di estinzione.
Nell’isola di Olango, al centro dell’arcipelago filippino, l’Olango Island Wildlife Sanctuary ospita, tra le sabbie e le mangrovie delle sue coste meridionali, la più grande concentrazione di uccelli migratori dell’area. Delle 97 specie di avifauna selvatica, 48 sono migratrici, mentre le altre sono residenti, e possono essere osservate nella suggestiva cornice naturalistica dell’isola.
Esperienze indimenticabili
L'isola di Corregidor, teatro della Seconda guerra mondiale
L’isola di Corregidor è stata teatro di importanti battaglie tra i giapponesi e americani nel corso della campagna delle Filippine (1941-1942) della Seconda guerra mondiale. Essendo situata all’imbocco della baia di Manila, Corregidor era un nodo fondamentale del controllo militare dell’arcipelago fin dall’epoca spagnola.
Del periodo bellico è rimasto il tunnel di Malinta, ben conservato e allestito con installazioni mutimediali che ricreano, attraverso luci e suoni, le operazioni statunitensi durante la guerra, e gli spettrali resti del cinema-teatro Cine Corregidor e delle Mile-Long Barracks, le ex caserme che ospitarono le truppe americane (tra cui il generale MacArthur). A ricordo delle vittime delle cruente battaglie per il controllo del Pacifico è stato eretto il Pacific War Memorial.
Completa la visita l’esplorazione del faro spagnolo, da cui si gode di una spettacolare vista sull’isola.
Filippine nel piatto
La cucina nazionale delle Filippine (lutuing Pilipino) nasce dalla fusione di tradizione malese, spagnola, cinese e americana. La cucina filippina, ad esclusione dell’area di Mindanao, Palawan, Sulu e Tawi-Tawi, non è quasi mai piccante, e predilige invece la contrapposizione dei sapori, ottenuta attraverso l’abbinamento di dolce e salato, come nel caso del champorado (porridge dolce di riso al cacao) abbinato al tuyo (pesce salato e seccato al sole), del dinuguan (stufato di sangue di maiale e interiora) abbinato al puto (dolce di riso al vapore), del mango acerbo (dolce e asprigno) intinto intinti nel sale o nel bagoong monamon (salsa di pesce fermentato).
Tipicità della cucina ilokana sono il pesce d’acqua dolce e le verdure bollite, al vapore o stufate, condite con il bagoong monamon a comporre il pinakbet. Gli Igorot, di tradizione montanara, preferiscono invece le carni arrostite, in particolare la carne di carabao (specie filippina di bufalo indiano), di capra e di cervo.
La cucina visayanese è invece nota per l’inasal, una versione locale del barbecue, in cui la carne (principalmente pollo) viene cotta con semi di achuete o semi di annatto (che conferiscono alla pietanza un colore rosso). A chiusura del menù, piaya (millefoglie) e pinasugbo (banana fritta e caramellata, con semi di sesamo).
A Mindanao, Palawan, Sulu e Tawi-Tawi i piatti sono insaporiti dalle spezie tipiche del Sud-est asiatico: curcuma, coriandolo, citronella, cumino e peperoncino, e la cucina risente delle influenze della cucina malese, indonesiana e thailandese, come nel satay (spiedini di carne brasata insaporita dalla salsa satay), nel ginataang manok (pollo cotto nel latte di cocco e speziato) e nel rendang (curry di manzo piccante), accompagnati da riso biryani e kiyoning (pilaf).
Il piatto “nazionale” filippino è l’adobo di pollo, una ricetta che viene dal periodo della colonizzazione spagnola. La carne viene marinata cruda, prima della cottura al tegame, in salsa composta da aglio, paprica, olio, aceto ed erbe aromatiche.
Pillole di storia
Il primo europeo a sbarcare nelle Filippine, fino a quel momento abitate solo dalle popolazioni indigene, fu il portoghese Ferdinando Magellano, che il il 16 marzo 1521 approdò sull’Isola di Homonhon, aprendo la strada alla colonizzazione spagnola che iniziò nel 1565, con la spedizione di Miguel López de Legazpi. Nel 1575 il conquistatore fondò la città di Manila, dando inizio alla lunga era coloniale dell’arcipelago, durata fino al 1898.
Risale a quest’epoca – e ai missionari spagnoli giunti sulle isole – la conversione della maggior parte della popolazione al cristianesimo, la fondazione delle chiese ora patrimonio dell’UNESCO e delle scuole, università e ospedali ancora in attività in tutto il Paese.
La rivoluzione per l’indipendenza filippina, iniziata nell’aprile del 1896, vide come ispiratore e protagonista José Rizal, nazionalista e intellettuale poliedrico, arrestato per sedizione, imprigionato nel Forte Santiago e fucilato alla schiena. L’indipendenza fu proclamata nel 1898, anche se, con il Trattato di Parigi nello stesso anno, il controllo delle Filippine fu trasferito agli Stati Uniti. In reazione al non riconoscimento del Trattato da arte del governo filippino si scatenò la sanguinosa Guerra filippino-americana (1899-1902), a seguito della quale, nel 1905, iniziò la dominazione coloniale statunitense.
La piena indipendenza dagli Stati Uniti si ebbe solo nel 1946, a conclusione della Seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra le Filippine hanno visto una promettente ripresa economica, e dal 1986, anno della fine della corrotta dittatura del Presidente Ferdinand Marcos (nota come la Rivoluzione del Rosario) il Paese si è avviato sulla strada della democrazia e dello sviluppo economico.
A chi consigliamo il viaggio
Le Filippine sono una destinazione che si è aperta recentemente al turismo internazionale, ma che si è rapidamente dotata di strutture di ottimo livello. La lunga dominazione spagnola rende il soggiorno nell’arcipelago un’esperienza particolarmente vicina – nel contesto del Sud-est asiatico – alle tradizioni del mondo occidentale.
Lav Diaz, regista simbolo delle Filippine
Il regista più rappresentativo delle Filippine, noto e premiato anche in Europa, è Lav Diaz (alias Lavrente Indico Diaz). Temi chiave del suo innovativo linguaggio cinematografico sono le lotte politiche e sociali del Paese, raccontate con grande potenza immaginifica e un uso magistrale del piano-sequenza.
The halt (Lav Diaz, Filippine, 2019)
The woman who left (Lav Diaz, Filippine, 2016).
A Lullaby to the sorrowful mystery (Lav Diaz, Filippine-Singapore, 2016).
Filippine, terra di eroi, di rivoluzionari e di attivisti
Il personaggio simbolo dell’indipendenza delle Filippine è José Rizal (Calamba, 1861-Manila, 1896), artista poliedrico, rivoluzionario, medico e naturalista, giustiziato per le sue idee rivoluzionarie nel Forte Santiago nel 1896. Le sue opere poetiche, tra cui la poesia Mi último adiós (Il mio ultimo addio), scritta alla vigilia della fucilazione, sono considerate capolavori della poesia spagnola del XIX secolo (http://www.rizal.it).
Altra penna illuminata della letteratura filippina è Walden Flores Bello (Manila, 1945-), sociologo e ambientalista, noto per essere uno dei maggiori critici dell’attuale modello di globalizzazione economica.
Domination. La fine di un’era (Nuovi Mondi, 2005)
La vittoria della povertà. La ricchezza degli Stati Uniti e la povertà globale (Dalai, 2004)
Il futuro incerto. Globalizzazione e nuova resistenza (Dalai, 2003)
Informazioni utili
Documenti necessari per passeggeri italiani
Per viaggiare nelle Filippine è necessario il passaporto, con validità residua di almeno sei mesi al momento dell’arrivo nel Paese.
Dal 1° gennaio 2017 per entrare nel territorio delle Filippine è obbligatorio il possesso di un passaporto elettronico (dotato di microprocessore). L’ingresso nel Paese è consentito previa esibizione del biglietto aereo di ritorno o di uscita dal Paese verso un luogo diverso da quello di provenienza.
Si ricorda che negli aeroporti internazionali filippini è obbligatorio per tutti i passeggeri che si imbarcano il pagamento di una tassa aeroportuale di diversa entità.
Per i cittadini italiani che vogliano soggiornare nel Paese per meno di 30 giorni non è necessario il visto presso le rappresentanza filippine; un visto di ingresso gratuito è ottenibile all’arrivo in aeroporto.
Vaccinazioni e situazione sanitaria
Nessuna vaccinazione richiesta.
Sono raccomandate, previo parere medico, le vaccinazioni contro la poliomielite (o un richiamo nel caso si sia stati vaccinati da bambini), l’epatite A, l’epatite B, il tifo (se ci si reca in zone non urbane), la rabbia, la profilassi antimalarica (se ci si reca nelle zone dov’è presente la malaria).
La qualità delle strutture sanitarie pubbliche è da ritenersi inadeguata anche nei grandi centri, mentre è decisamente scarsa nelle zone periferiche. Di migliore livello sono le strutture private, soprattutto nei grandi centri, pur se di costo elevato. Nelle cliniche viene comunque preteso che sia assicurata la disponibilità finanziaria del malato a sostenere le spese di ricovero, senza la quale neanche nei casi di grave emergenza viene prestata assistenza. La gamma di prodotti sanitari disponibili è abbastanza completa ed esiste la possibilità di sottoscrivere una polizza di assicurazione sanitaria sul posto.
Una malattia endemica molto diffusa nelle Filippine e in espansione anche nelle aree residenziali è la febbre dengue o febbre emorragica. I dati forniti dal Ministero della Salute filippino indicano, nel primo semestre 2019, un aumento dei casi pari all’ 85%, rispetto allo stesso periodo del 2018.
Le Autorità sanitarie Filippine, dopo aver emanato a luglio 2019 un’allerta medica nazionale, il 6 agosto 2019 hanno dichiarato lo stato di emergenza nazionale per questa malattia. Nei primi 11 mesi del 2019, sono stati registrati 414.532 casi di dengue, tra cui 1.546 decessi. Dall’inizio dell’epidemia la categoria più colpita risulta quella dei bambini di età compresa tra i 5 e i 9 anni (23%) con il 38% di decessi. Per quanto riguarda invece la popolazione adulta, la maggior parte dei casi di dengue si è registrata tra gli uomini (56%) benché la maggior parte dei decessi si sia verificata tra le donne (54%).
Il rischio di contrarre tale malattia è presente sull’intero territorio del Paese, specialmente durante la stagione delle piogge (da giugno ad ottobre). La dengue provoca febbre alta, dolori ed altri sintomi: non e’ curabile e deve fare il suo decorso; nei casi più gravi può richiedere trasfusioni di sangue e può essere anche mortale. La zanzara che diffonde tale malattia, l’Aedes aegypti, punge nelle ore diurne, con maggiore frequenza nelle prime ore dopo l’alba e nelle ultime prima del tramonto e preferisce deporre le sue uova nelle acque pulite. Per i viaggiatori, si consiglia l’uso costante di repellenti. Per i residenti, si consiglia di effettuare periodiche disinfestazioni delle abitazioni e di evitare accuratamente ogni deposito di acqua stagnante internamente ed esternamente alla propria abitazione, soprattutto in presenza di bambini.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle misure di prevenzione riportare nell’approfondimento Salute in Viaggio – Precauzioni durante un viaggio – Insetti e altri vettori di malattie. Se si è in procinto di partire, è consigliabile recarsi presso un Ambulatorio di Medicina del Viaggiatore o rivolgersi al proprio medico per maggiori informazioni e per una valutazione pre-partenza.
È stato segnalato nelle Filippine un focolaio di poliomielite di derivazione vaccinale (VDPV). A tutti coloro che intendono recarsi nelle Filippine si raccomanda pertanto la vaccinazione contro la poliomielite (IPV), da effettuarsi almeno un mese prima della data di ingresso nel Paese.
Anche se si è stati vaccinati da bambini, potrebbe essere necessaria una dose di richiamo per assicurarsi la protezione. La vaccinazione viene raccomandata anche a coloro che abbiano proceduto a vaccinarsi oltre 12 mesi prima del viaggio. Inoltre, se si rimane nelle Filippine per più di 4 settimane, il Governo filippino potrebbe richiedere una prova dell’avvenuta vaccinazione contro la poliomielite prima di lasciare il Paese. Coloro che lasciano le Filippine sono invitati a verificare i requisiti di immunizzazione del Paese in cui si recheranno e, ove necessario, a procedere con la vaccinazione contro la polio prima della partenza e ottenere un Certificato internazionale di vaccinazione dal locale Ufficio di Quarantena (BOQ), che servirà da prova dell’avvenuta vaccinazione. Si consiglia di consultare il proprio medico e/o un ambulatorio di medicina del viaggiatore prima di intraprendere il viaggio.
Sono stati riscontrati nel Paese casi di “Zika virus”, malattia virale trasmessa dalla zanzara Aedes aegypti, responsabile anche della “dengue” e della “Chikunguya”.
Per ulteriori approfondimenti si prega di consultare l’approfondimento Salute in viaggio – Malattie del viaggiatore – Zika Virus.
Si raccomanda di:
– bere solo acqua e bibite in bottiglia senza aggiunta di ghiaccio, di non mangiare cibo crudo e carne macinata e di lavare e disinfettare sempre frutta e verdura prima del consumo.
– stipulare prima della partenza una polizza assicurativa che preveda la copertura delle spese mediche e l’eventuale rimpatrio aereo sanitario (o il trasferimento in altro Paese) del paziente. Le strutture medico ospedaliere pubbliche sono ancora fortemente carenti. Le strutture sanitarie private, pur essendo di livello più alto rispetto a quelle pubbliche, non sono comunque in grado di effettuare interventi complessi.
– portare con sé particolari o importanti medicinali personali che potrebbero non essere reperibili in loco.
– coprire le parti del corpo esposte come braccia e gambe nonostante il clima caldo, al fine di evitare punture di insetti che in taluni casi possono provocare malattie (malaria, dengue). Si consiglia comunque di adottare, durante la permanenza nel Paese, misure preventive contro le punture di zanzara indicate nella sezione Salute in Viaggio – Precauzioni per il viaggio – Insetti e altri vettori di malattie.
– in caso di stati febbrili durante o dopo una permanenza nelle Filippine, non assumere aspirina o prodotti derivati (in quanto controindicati in caso di dengue) senza aver consultato prima l’ospedale o un medico e segnalato la possibilità di aver contratto la dengue o la malaria.
Fuso orario
+ 7 ore rispetto all’Italia; + 6 ore quando in Italia è in vigore l’ora legale.
Quando andare
Clima tropicale-equatoriale con temperature che oscillano tra i +25 e i +40 gradi durante tutto il corso dell’anno, con un alto tasso di umidità. Il clima nella stagione secca (da dicembre ad aprile) è più temperato e le precipitazioni meno frequenti; durante la stagione delle piogge (da maggio a novembre) è ancora più umido, con quotidiane e copiose precipitazioni.
Moneta
Peso filippino (PHP).
Lingua
Filippino (Tagalog) e inglese.
Religione
In prevalenza cattolica (85%). Sono presenti minoranze di musulmani.
Telefono
Prefisso dall’Italia: 0063
Prefisso per l’Italia: 0039
Come muoversi
Viene riconosciuta la patente internazionale secondo il modello della Convenzione di Vienna (ratificata dalla Filippine in data 27/12/1973) di cui si consiglia di munirsi. L’utilizzo della patente italiana è generalmente accettata dalle locali autorità preposte ai controlli, per brevi periodi (fino a tre mesi dall’ingresso nel Paese), e da utilizzare con debita traduzione in inglese che dovrà essere dichiarata conforme dall’Ambasciata.
Trasporti in generale: nonostante il processo di graduale miglioramento, la situazione della rete stradale rimane critica. Si consiglia di non viaggiare durante la stagione dei monsoni (da giugno a novembre) in quando si può restare bloccati per le cattive condizioni meteorologiche. Esistono, comunque, numerose agenzie che affittano automobili (con autista) per un costo giornaliero di circa 100 dollari USA.
Data la geografia del Paese, il trasporto aereo è abbastanza sviluppato. Sono però numerosi gli aeroporti dotati di piste adatte solo a ricevere aerei di piccole dimensioni. Il ricorso alle compagnie private, o ai mezzi messi a disposizione dai resort va considerato con cautela caso per caso.
In città è consigliato l’uso dei taxi, peraltro a tariffe modiche rispetto a quelle praticate in Italia, mentre va evitato l’uso dei mezzi di trasporto pubblico che presenta mezzi generalmente obsoleti e sul quale si registrano episodi di microcriminalità. Nelle grandi città è presente anche Grab, una compagnia di prenotazione online di auto e/o taxi.
Il traffico è generalmente caotico e disordinato, si raccomanda attenzione quando si attraversa la strada in quanto gli automobilisti non rispettano il pedone e molti non sono assicurati.
Elettricità
Tensione: 110/220 V
Frequenza: 60 Hz
Tipi di prese: A, B, C.
Ultimo aggiornamento: 7 aprile 2020. Per ulteriori informazioni e aggiornamenti consultare sempre il sito Viaggiare Sicuri.
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