Visione notturna del tempio di Luxor.

Insieme alle sue enormi distese desertiche, il mare cristallino e la meravigliosa barriera corallina, l’Egitto ha al suo interno alcune tra le più note e affascinanti testimonianze del passato. Ricco di archeologia e natura, è la destinazione ideale non solo di uno, ma di più viaggi, alla scoperta degli aspetti più nascosti e insoliti del “dono del Nilo”.

I mille volti della terra dei Faraoni

L’Egitto merita, almeno una volta nella vita, un viaggio, per immergersi nella storia millenaria dei suoi importantissimi siti archeologici. Tra i più famosi, le piramidi della Piana di Giza, che mantengono il primato di essere una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, e, nell’Alto Egitto il grandioso complesso dei templi di Karnak a Luxor e le necropoli di Tebe.

L’Egitto non è però solo archeologia: grazie alle sue ricchezze paesaggistiche e al suo mare trasparente, con una delle barriere coralline più spettacolari al mondo, è il luogo ideale per gli amanti delle immersioni e della natura. I più avventurosi potranno poi addentrarsi nell’Egitto più sconosciuto, alla scoperta del deserto e delle oasi.

Tra islam e chiesa copta

La religione ufficiale dell’Egitto è l’islam e gli egiziani sono per lo più musulmani, con una percentuale che varia dal 90% all’80% a seconda delle fonti; il resto della popolazione (10-20%) è in gran parte cristiana, appartenente per lo più alla chiesa copta; esistono piccolissime minoranze di ebrei, di bahá’í (fede monoteistica di origine persiana) e di atei o agnostici. La convivenza tra i diversi gruppi religiosi è sostanzialmente amichevole.

Da non perdere

Sul mare…

  • Alessandria
  • Marsa Matruh
  • Marsa Alam
  • El Gauna
  • Hurghada
  • El Quseir
  • Ras Sidr
  • Sharm el Sheikh
  • Dahab
  • Nuweiba
  • Taba
  • Safaga

I siti archeologici

  • Menfi e la sua necropoli: piana delle Piramidi da Giza a Dahshu (patrimonio dell’UNESCO)
  • Tebe e la sua necropoli (patrimonio dell’UNESCO)
  • Monumenti nubiani, da Abu Simbel a File (patrimonio dell’UNESCO)
  • Centro storico del Cairo (patrimonio dell’UNESCO)
  • Monastero di Santa Caterina al Sinai (patrimonio dell’UNESCO)
  • Abu Mena (patrimonio dell’UNESCO)
  • Wadi al-Hitan (patrimonio dell’UNESCO)
  • Beni Hassan
  • Tell el-Amarna
  • Tempio di Edfu
  • Tempio di Kom Ombo
  • Dendera
  • Deir el-Haggar
  • Meiudum
  • Gebel Silsila
  • Tempio di Karnak
  • Tempio di Luxor

Parchi naturali e aree protette

  • Wadi Allaqi
  • Protettorato di Santa Caterina al Sinai
  • Oasi del Faiyum
  • Oasi di Bahariyain
  • Oasi della New Valley
  • Ein Kid
  • Ein Umm Ahmed
  • Deserto nero
  • Deserto bianco
  • Area protetta di Taba
  • Area protetta di Abu Galum
  • Area protetta di Nabq

Cosa vedere

Le capitali dell’antichità

Il Cairo è una città sorprendente, fatta di accostamenti e di contrasti, dove le vestigia del passato sopravvivono all’interno di una metropoli affacciata sul futuro. Passeggiando lungo le sue strade ci si accorge di come sia una città viva e frenetica, che nasconde, nei quartieri storici (patrimonio dell’UNESCO), uno dei più antichi centri del mondo islamico, con le sue moschee, le madrase, l’hammam e le fontane. Poco fuori, la straordinaria area archeologica di Menfi (patrimonio dell’UNESCO), nel punto d’incontro tra città e deserto.

La città di Luxor era nota nell’antichità con il nome di Waset, e venne ribattezzata dai Greci Tebe, antica capitale dell’Egitto durante il Nuovo Regno (patrimonio dell’UNESCO). Essa raccoglie al suo interno tra i più bei monumenti della storia del Paese: i templi di Luxor, il tempio di Karnak, le necropoli della Valle dei Re e delle Regine. Essa è costituita da tre zone distinte: il centro abitato sulla sponda orientale del Nilo, Karnak situata più a nord e le necropoli sulla sponda occidentale, nella direzione in cui il sole va a morire (per rinascere il giorno dopo).

Più a sud, nel territorio dell’antica Nubia, Assuan sin dall’antichità rappresentava “la porta dell’Africa”. Anticamente la città era denominata Sunt, furono i copti a ribattezzarla Suan, letteralmente “commercio”, da cui deriva il nome arabo Assuan. Il centro sorge all’incrocio tra il Deserto Occidentale e il Deserto Orientale, e si affaccia sul bacino artificiale che si venne a creare in seguito alla costruzione della diga di Assuan, che originò il lago Nasser (1958-1970). La costruzione della diga preoccupò sin da subito gli archeologi, perché metteva seriamente a rischio il tempio di Abu Simbel e molti altri siti della Nubia. Nel 1960 l’UNESCO lanciò un progetto internazionale per salvare i complessi che sarebbero stati sommersi. Alcuni, come proprio Abu Simbel, vennero smontati e spostati in luoghi più sicuri, mentre altri vennero donati ai Paesi che contribuirono al salvataggio: il tempio di Ellesija a Torino, il tempio di Debod a Madrid, il tempio di Dendur a New York, il tempio di Kalabsha a Berlino e il tempio Taffa a Leiden. Altri edifici (Semna Est, due templi della fortezza di Buhen, un tempio da Aksha e la pietra tombale di Djehutihotpe) furono trasportati a Khartum in Sudan.

Alessandria è indubbiamente una delle città più gloriose del Mediterraneo, non soltanto per il celebre faro, annoverato tra le Sette Meraviglie del Mondo Antico, e la nota Biblioteca, fondamentale polo culturale di epoca ellenistica eretta da Tolomeo II Filadelfo, ma per il fatto di essere legata a due figure chiave della storia: Alessandro Magno e Cleopatra. All’interno della città si può ammirare la colonna di Pompeo e il Serapeo, le catacombe di Kom el-Suqafa e la nuova Bibliotheca Alexandrina, che perpetua il fascino dell’originaria struttura di III sec a.C. Nel governatorato di Alessandria sorge Abu Mena, complesso di monasteri e antica meta di pellegrinaggio dei cristiani delle origini, sorto sul luogo del martirio di San Mena d’Egitto, nel III-IV secolo (patrimonio dell’UNESCO).

La meraviglia del passato: i siti archeologici

Numerose sono le aree archeologiche dell’Egitto dichiarate patrimonio dell’UNESCO: le celebri Piramidi di Giza e la Sfinge, che fanno da cornice alla città del Cairo, o l’antica Tebe, città sacra al dio Amon, un vero e proprio museo a cielo aperto e uno dei siti archeologici più ricchi del pianeta, dove nell’arco di pochi chilometri si ergono alcuni monumenti iconici: i templi e palazzi di Karnak e Luxor e le necropoli della Valle dei Re e della Valle delle Regine. Di grande impatto il tempio funerario della regina Hatshepsut e Medinet Habu complesso funerario di Ramesse III, città fortificata con templi, palazzi, cappelle, quartieri residenziali. Deir el-Medina è l’interessantissimo villaggio operaio degli antichi costruttori tebani, con circa 70 abitazioni circondate da un muro di cinta e a fianco la necropoli. Proseguendo in direzione sud, lungo il corso del Nilo, si incontra il tempio di Dendera dedicato alla dea Hathor, il tempio di Horo a Edfu, costruito in epoca greco-romana, e ancora Kom Ombo, santuario dedicato a una duplice divinità: Sobek e Horo il Vecchio, con la sala ipostila a otto grandi colonne e capitelli lotiformi. File (Philae) è il principale complesso templare dell’omonima isola l centro del fiume, consacrato a Iside. In epoca tolemaica attirò numerosi pellegrini, tanto che il culto isiaco sopravvisse all’epoca cristiana e fu l’ultimo baluardo del paganesimo.

Posto sul confine meridionale del Paese, a rappresentare la potenza del faraone Ramesse II, Abu Simbel è il più celebre dei monumenti dell’antico Egitto, eretto per intimidire i vicini Nubiani e commemorare la vittoria nella battaglia di Qadesh.

Nella penisola del Sinai, il monastero di Santa Caterina venne edificato per ordine dell’imperatore bizantino Giustiniano, tra il 527 e il 565, sul presunto luogo in cui Mosè vide il roveto ardente. Il monastero, patrimonio dell’UNESCO, è una fortezza cinta da enormi mura di granito, costruite per difendere dagli assalti i monaci, e custodisce una sterminata raccolta di codici e manoscritti redatti in diverse lingue antiche (greco, copto, arabo, armeno, ebraico, georgiano e siriaco), mosaici e circa 2.000 icone bizantine di V e VI secolo, esemplari di magnifica fattura. Il monastero è situato all’interno del Protettorato di Santa Caterina, un habitat che ospita un ampio numero di specie animali e vegetali protette.

Tra deserto e oasi

Le oasi dell’Egitto sono tra le più belle al mondo, e offrono un momento di ristoro tra le ampie distese del deserto. Il Faiyum, la più grande oasi egiziana, è una depressione situata all’interno del Deserto Occidentale, circondata da altipiani e con al centro al grande lago Qarun, alimentato dalle acque del Nilo. Il Faiyum, oltre che per il patrimonio archeologico, è famoso per le sue ruote d’acqua (saquia) introdotte dai Tolomei nel III sec. a.C. per irrigare i terreni agricoli. La grande quantità di acqua rende il Faiyum anche il luogo ideale per la sosta degli uccelli migratori.

Situata anch’essa nel Deserto Occidentale, in età greco-romana l’oasi di Bahariyain era la più fiorente dell’Egitto, e riforniva di grano e vino l’intera Valle del Nilo. Il paesaggio è spettacolare, con le numerose palme da dattero, olivi, agrumi e piante aromatiche. È inoltre è ricca di fauna, in particolar modo uccelli migratori e gazzelle.

Le oasi della New Valley, nel Deserto Occidentale, sono quattro: Kharga, Dakhla, Farafra e Baris. La New Valley ha una storia particolarmente lunga, e racchiude al suo interno un paesaggio estremamente variegato, che coniuga distese desertiche a zone verdi e sorgenti termali con acque che raggiungono i 49 °C. L’oasi di Kharga è la più antica, con monumenti che risalgono a diverse epoche storiche, da quella faraonica alla persiana, fino all’epoca greco-romana. L’oasi di Dakhla è anch’essa ricca di resti archeologici, e nei suoi dintorni sono disseminate sorgenti calde di acque sulfuree, tra le quali la più facile da raggiungere è Mut Talata. L’oasi di Farāfra offre alcuni tra i più bei paesaggi naturali dell’Egitto: il Deserto Bianco. I campi di palme da dattero, di ulivi e di albicocchi sono cinti da antichi muri di fango: qui si possono ancora osservare le tradizionali case beduine del deserto, che si sviluppano intorno al forte di Qaṣr Farāfra posto sulla collina. La più meridionale delle oasi è Baris, tappa del cammino utilizzato dai nomadi libici per il loro rifornimento di acqua.

L’oasi di Siwa, consacrata al dio Amon, fu sede di un importantissimo evento storico: la visita di Alessandro Magno, che nel 331 a.C si rivolse all’oracolo di Amon per conoscere il proprio destino di conquistatore. Nel cuore del villaggio si apre la piazza del mercato, dominata dai resti dell’antica cittadella di Shali.

L’area protetta del Deserto Bianco (Sahara El Beyda) si estende fra le oasi di Farafra e Bahariya, arrivando sino a Siwa a nord e al confine con la Libia ad ovest. La peculiare conformazione geologica conferisce al Deserto Bianco un aspetto surreale, fatto di pilastri calcarei e monoliti gessosi che, grazie all’azione eolica, assumono forme fantasiose di un bianco luminoso. A nord del Deserto Bianco si estende il Deserto Nero, che deve il suo colore all’erosione della roccia vulcanica scura (dolerite) che compone le montagne.

Spiagge e mare: l’incanto naturale del Mar Rosso

Le coste egiziane sul Mar Rosso si riconoscono per l’acqua di incredibile limpidezza, il clima caldo e la celebre barriera corallina. El Gouna, nota a molti come “la Venezia del Mar Rosso” per essere costruita su canali, è una località che presenta magnifiche spiagge come Mangroovy Beach e Zaytuna Beach, quest’ultima su un isolotto (collegato ala terraferma da un pontile) che si estende verso il mare proprio al di sopra della barriera corallina, ideale per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni subacquee. Hurgada è una città moderna, che offre numerose opportunità di svago e ottimi siti per le immersione. Safaga è particolarmente frequentata per i centri termali, ed è una delle mete d’eccellenza per gli amanti degli sport acquatici. Qui ci si immerge in un ambente marino incontaminato, che cela, tra le vette e le grotte della barriera corallina, una straordinaria varietà di pesci tropicali. Al largo di Soma Bay, vicino a Safaga, si trova Ras Abu Soma, una grande laguna facilmente raggiungibile dalla spiaggia; la zona è frequentata da murene giganti, seppie, pesci pagliaccio e piovre e offre possibilità di fare immersioni a vari livelli di difficoltà.

El Quseir è un luogo meraviglioso, dove la città e le sue spiagge hanno mantenuto un aspetto originario, protetto dal sovraffollamento turistico. La barriera corallina presenta una morfologia estremamente eterogenea, con grotte, gallerie, affioramenti stupefacenti e una fauna particolarmente ricca.

Parlando di mare non si può non menzionare Marsa Alam, con le sue barriere coralline di Elphinstone Reef, che ospita una ricchissima fauna marina, e di Shaab Samadai (“Dolphin House”), nella parte meridionale della costa di Marsa Alam, così chiamata per i frequenti avvistamenti di stenelle. Secondo la tradizione, Marsa Matruh venne fondata da Alessandro Magno mentre si dirigeva a Siwa per onorare il dio Amon. Il sito, molto frequentato dai locali, è costituito una lunghissima spiaggia di sabbia soffice e bianca, protetta da una colonna di rocce naturali che fungono da frangiflutti e affacciata su un mare color turchese.

Le immersioni sono l’attrazione principale del Parco Nazionale di Ras Mohammed, che occupa la parte meridionale della penisola del Sinai e offre un panorama mozzafiato sul Mar Rosso. Sharm El Sheikh è una delle località turistiche d’eccellenza dell’Egitto ed è proprio la bellezza dei suoi scenari marini ad aver decretato la sua notorietà a livello mondiale. L’attrazione principale di Dahab, sul Golfo di Aqaba, è invece il Blue Hole, una profonda cavità circolare nella barriera corallina adatta alle immersioni dei sub più esperti. Imperdibili sono le immersioni a Ras Abu Gallum, dove solo osservando la grande quantità di differenti conchiglie presenti sul bagnasciuga è possibile intuire la grande ricchezza e varietà della fauna che vive in queste acque.

Esperienze indimenticabili

Luxor dalla mongolfiera

Luxor Egitto
Luxor in mongolfiera.

Hai mai pensato di vedere le meraviglie del passato dal cielo? Sorvolare i magnifici monumenti di Luxor all’alba in mongolfiera è senza dubbio un’esperienza incredibile. La visione dell’alto offre la possibilità di ammirare uno dei più bei complessi della valle del Nilo, vero e proprio museo a cielo aperto, e il panorama circostante da una prospettiva del tutto insolita, che regala una vista eccezionale (e incredibili fotografie!).

Crociera sul lago Nasser

Egitto Assuan

Il lago Nasser fu creato dalla costruzione della diga di Assuan tra il 1958 e il 1970. Un’esperienza insolita è la crociera su questo lago, che permette di esplorare luoghi particolari (altrimenti inaccessibili) e i monumenti più belli dell’antica Nubia nella città di Assuan, come il tempio di Abu Simbel, Kalabasha, Beit El Wali e il tempio di Wadi El Seboua, il tempio di Dakka e il tempio di Meharakka, la cittadella di Kasr Ibrim.

Egitto nel piatto

Egitto Koshary
Il koshary, uno dei piatti nazionali egiziani.

La gastronomia egiziana presenta un carattere mediterraneo con influenze da Turchia, Grecia, Libano e Palestina e, nelle regioni meridionali, dalle tradizioni culinarie africane.

La prima portata è tradizionalmente composta dagli antipasti: la babaganush (polpa di melanzane con olio, aceto, sale, aglio tritato e pepe), l’hummus (crema di ceci con limone, olio e peperoncino in polvere, senza il sesamo a differenza della versione libanese), la tahina (crema di sesamo diluita con acqua, a cui si aggiungono aglio tritato, aceto o limone, olio e coriandolo). Dalla cucina etiope arriva la dukkah, una miscela di erbe, spezie e frutti essiccati e tritati.

Agli antipasti seguono le pietanze: il ful, a base di favino egiziano, con uova, olio, sale, pepe e cipolla, la melokhia, una minestra di malva con aglio soffritto, pepe, sale e coriandolo o il koshari, piatto celeberrimo con pasta, ceci, riso, cipolle fritte e lenticchie, mescolati e serviti con un saporito sugo al pomodoro. I secondi piatti possono essere costituiti da pesce fresco (samak), sia di mare sia d’acqua dolce, arrostito, o da più pregiate varietà come anguille, gamberi, pesce persico e sogliole, pescati vicino alle coste o sul lago Nasser. Le carni (lahm) delle occasioni speciali sono l’agnello o il montone; largamente impiegate quelle di pollo, piccione e manzo, cotte arrosto o alla griglia.

Street food per eccellenza dell’Egitto, come di molte aree del Medio Oriente, sono i falafel, polpette di origine copta, consumate dai cristiani durante il periodo di magro (chiamati al Cairo ta’ameya) e composte da fave sminuzzate, cipolle, aglio, coriandolo, prezzemolo, aneto e un pizzico di amido. Molto apprezzato è anche il mahshi, una varietà di ortaggi (zucchine, melanzane, patate) o foglie (di uva, di cavolo) farciti di riso in salsa di pomodoro e prezzemolo.

Discendente del garum romano è il fesikh, una conserva a base di pesce (polpa fermentata, salata ed essiccata del cefalo), la cui preparazione tradizionale si chiama fasakhani. Il fesikh è il cibo tipico della festività primaverile del Sham el Nessim, perché legato al buon augurio di fertilità e benessere economico simboleggiato dal pesce.

Il gollash è un pasticcio ripieno di carne o di formaggio; nella variante dolce, è la versione egiziana della baklava, fatta di pasta fillo, miele e frutta secca. Dolce diffusissimo, mediorientale come la baklava, è la basbousa, a base di semolino, sciroppo di zucchero e mandorle.

Bevande egiziane, fredde ma più spesso calde, sono il karkadè, infuso di fiori di ibisco, il (shay) alla menta, il caffè arabo (ahwa), talvolta aromatizzato al cardamomo, e il sahlab, una bevanda cremosa a base di bulbi di orchidea pestati (Orchis Mascula), semi di sesamo, latte e cocco.

Pillole di storia

Dopo un periodo antichissimo riconosciuto dagli archeologi nella cultura di un piccolo villaggio sul Nilo chiamato Naqada, che darà il nome alla cultura preistorica della regione, la vicenda storica dell’Egitto inizia con l’unificazione di Alto e Basso Egitto per opera del leggendario faraone Menes, che fondò la prima dinastia intorno al 3100 a.C., cui ne seguirono altre ventinove. Molti faraoni vollero lasciare un segno tangibile del loro passaggio, e realizzarono stupefacenti palazzi, templi e sepolture monumentali.

L’Egitto rimase indipendente fino al IV sec. a.C., quando venne occupato dai Persiani divenendo una satrapia (380-342 a.C. XXIesima dinastia). Nel 332 a.C. venne conquistato da Alessandro Magno e rimase sotto il dominio dei suoi successori, i Tolomei, fino al 30 a.C. L’ultima regina della dinastia tolemaica fu Cleopatra, amata da due dei più importanti condottieri romani di tutti i tempi: Giulio Cesare e Marco Antonio. Conquistato da Ottaviano Augusto nel 30 a.C., l’Egitto entrò nell’orbita romana come provincia. Alla divisione dell’Impero Romano l’Egitto entrò a far parte della compagine orientale, e nel VII secolo venne conquistato dagli arabi e trasformato in una delle provincie del loro califfato.

Nel XII secolo la dinastia degli Ayyubidi, fondata da Saladino, pose il controllo su Egitto, Siria e Yemen. Successivamente fu la volta dei Mamelucchi, poi degli Ottomani, che presero il potere nel 1517.

Nel 1798 l’Egitto venne invaso via mare da una spedizione francese voluta e guidata da Napoleone Bonaparte per minare gli interessi commerciali dell’Inghilterra in Nordafrica e Medio Oriente; la spedizione era composta, oltre che dall’esercito, da storici, archeologi, geografi… perché nella spedizione vi era anche un fine secondario, ovvero quella di agevolare gli studi accademici sull’Egitto, allora territorio inesplorato. L’occupazione dei francesi terminò nel 1800, quando vennero sconfitti dagli anglo-turchi. Approfittando del vuoto di potere creatosi, Muhammad ʿAli Pascià (1769-1849), capo militare albanese, nel giro di pochi anni riuscì a imporsi come viceré e fu il fondatore dell’Egitto moderno, promuovendo l’industrializzazione e la modernizzazione del paese.

Nel 1914, allo scoppio della Prima guerra mondiale, il viceré ʿAbbās II si schierò al fianco dell’Impero Ottomano e fu prontamente deposto dai britannici, che proclamarono sultano dell’Egitto e del Sudan suo zio, Husayn Kāmil. Questi decretò la fine della sovranità turca e la trasformazione del paese in un protettorato britannico anche a livello giuridico. Soltanto il 14 settembre 1936 fu proclamata la piena indipendenza dell’Egitto. La situazione rimase invariata fino al 1952, quando il 23 luglio un colpo di stato del generale Muhammad Naguib e del colonnello Gamal Abd el-Nasser proclamarono la repubblica, deponendo la dinastia fondata da Mehmet Ali. Fu sotto la presidenza della Repubblica di Nasser che si verificarono gli attacchi terroristici nelle zone di confine, l’invasione del Sinai da parte di Israele (“guerra dei sei giorni”, 1967), l’occupazione franco-inglese del Canale di Suez e il bombardamento del Cairo.

Nasser morì nel 1970 e gli succedette Anwar al-Sādāt, che nel 1973 sferrò una nuova offensiva contro Israele (“guerra del Kippur”). Ucciso nel 1981 in un attentato fondamentalista, Sādāt lasciò il posto a Ḥosnī Mubārak, durante la cui presidenza si verificò un momento di grande tensione sociale, culminato nell’uccisione di oltre 800 egiziani nel 2011 (massacro di Piazza Tahrir, al Cairo), che portò il presidente alle dimissioni, lasciando il potere al Consiglio supremo delle forze armate in attesa delle elezioni presidenziali. Il suffragio decretò la vittoria di Mohamed Morsi, che il 3 luglio 2013 venne deposto da un colpo di stato militare del generale ʿAbdel Fattāḥ al-Sīsī, tuttora a guida dell’Egitto.

A chi consigliamo il viaggio

Per i suoi paesaggi così vari, l’Egitto è una destinazione in grado di stupire anche i viaggiatori più scettici, grazie alle bellezze naturali come il mare, la barriera corallina, le oasi e le distese desertiche. I più appagati in assoluto saranno però gli amanti della storia e dell’archeologia, che non vorranno più staccare gli occhi dai meravigliosi siti della civiltà egizia.

Consigli di lettura per viaggiatori in poltrona

  • Viaggio in Egitto, di Gustave Flaubert (Ibis, 1998)
  • Il «Narrative», di Giovanni Battista Belzoni (Oltre, 2014)
  • Palazzo Yacoubian, di ‘Ala Al-Aswani (Feltrinelli, 2013)

Consigli di film per viaggiatori in poltrona

  • The square. Inside the revolution (Jehane Noujaim, Documentario, Egitto-Usa, 2013)
  • Il destino (Youssef Chahine, Egitto-Francia, 1997)

Informazioni utili

Documenti necessari per passeggeri italiani

Per entrare in Egitto è necessario il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi, oppure con carta d’identità cartacea valida per l’espatrio con validità residua di 6 mesi, corredata da due foto formato tessera. In mancanza di questi documenti non viene rilasciato il visto d’ingresso.

Vaccinazioni e situazione sanitaria

Non è necessaria nessuna vaccinazione.

Gli standard medico-sanitari locali non sempre sono paragonabili a quelli europei, e le strutture private presentano costi elevati per ogni tipo di assistenza, cura o prestazione erogate.
Per eventuali incidenti legati ad attività di immersione subacquea nel Mar Rosso gli ospedali di alcune delle principali località turistiche dispongono di camere iperbariche adeguate. Tuttavia, dato che non sono sempre facilmente raggiungibili in tempi brevi da tutti i luoghi dove si effettuano le immersioni, si consiglia la massima prudenza e di verificare anticipatamente l’ubicazione della camera iperbarica più vicina, assicurandosi che gli organizzatori dell’escursione siano pronti a gestire eventuali emergenze.

Si raccomanda di:

– bere solo acqua e bibite in bottiglia senza aggiunta di ghiaccio, di non mangiare cibo crudo e carne macinata e di lavare e disinfettare sempre frutta e verdura prima del consumo.

– stipulare prima della partenza una polizza assicurativa che preveda la copertura delle spese mediche e l’eventuale rimpatrio aereo sanitario (o il trasferimento in altro Paese) del paziente.

– portare con sé particolari o importanti medicinali personali che potrebbero non essere reperibili in loco.

Fuso orario

+ 1 ora rispetto all’Italia (tranne nei mesi in cui è in vigore l’ora legale).

Quando andare

Clima caldo secco con inverno mite. Durante l’estate, le temperature massime in media sono pari a 36 gradi, mentre le minime sono pari a 22 gradi. Il mese più caldo è luglio, con temperature massime superiori anche a 40 gradi. In inverno, le temperature massime in media sono pari a 19 gradi, mentre le minime sono pari a 10 gradi. Il mese più freddo è gennaio, con temperature comprese tra 8 e 18 gradi.

Moneta

Lira egiziana (Egyptian Pound).

Lingua

Arabo. La lingua veicolare più diffusa è l’inglese, seguita dal francese. L’italiano è molto parlato nella zona di Sharm-el-Sheikh.

Religione

Islamica sunnita (giorno festivo venerdì) con una minoranza cristiana copta.

Telefono

Prefisso per l’Italia: 0020
Prefisso dall’Italia: 0039
Diffusa e ben funzionante la telefonia mobile, affidata a privati. L’introduzione in Egitto di un cellulare per uso personale non è soggetta ad alcuna formalità. In genere i cellulari italiani ricevono regolarmente in Egitto, ma è bene verificare prima della partenza con il proprio gestore.

Come muoversi

Per poter guidare sul territorio egiziano è necessaria la patente internazionale (modello Convenzione di Ginevra 1949 oppure Vienna 1968).
Guida a destra.

Elettricità

Tensione: 220 V
Frequenza: 50 Hz
La presa utilizzata è di tipo C. La frequenza di rete è poco stabile.

Ultimo aggiornamento: 1 aprile 2020. Per ulteriori informazioni e aggiornamenti consultare sempre il sito Viaggiare Sicuri.

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